Marco Strano Fashion Designer

Si definisce creatore di moda e designer.

Marco Strano, a differenza di altri stilisti, si può considerare l’emblema della creazione. Con lui tutto diventa indossabile. Appartiene alla schiera degli stilisti – artisti dell’era concettuale. Difficile trovare nei suoi abiti un solo tessuto, ma una miscela di elementi che definiscono una stoffa. Lavora la carta e la trasforma in tessuto, la plastica in accessorio. E’ un creatore di stili. C’è un abito che lo rappresenta e a cui ha dato un nome: Terra.

Descrizione prodotto

Marco Strano nasce a Catania e in questo abito ha voluto rappresentare la “sua Terra”; riproduce la sua eccentricità, il suo modo di dire al mondo “io sono così”. Si compone di materiali poveri come juta e carta pesta; questa gli dà la possibilità di scolpire, e la juta sfrangiata impreziosita da frammenti di mosaico color oro perchè rappresenta la ricchezza che si cela dietro l’apparente “povera” Sicilia. Il contrasto tra materiale ricco e povero, aiuta ad esaltare i concetti di barocco e medioevo.

Sceglie un bustier del settecento epoca preferita dallo stilista, perchè considerata come il periodo dell’ “eccesso.”

Inizia a creare partendo dalla stoffa, anche da un piccolo frammento di tessuto scegliendolo perchè gli dà emozione; osservandolo, vede una tela bianca su cui dipingere qualcosa, si immerge nell’ immaginario ed evita di abbozzare l’immagine su schizzi, la crea direttamente partendo dal busto sartoriale. Non inizia a creare se prima a stimolarlo non c’è un’emozione. Non preferisce un materiale rispetto ad un altro, lavora con la stoffa o nel suo caso possiamo dire con un “elemento” che più l’attrae.

Ha un periodo dell’anno più propizio alla creazione: il Natale.

L’allegria e l’aria che respira durante queste feste lo conducono ad un mondo “fatato”. Quando cuce si crea un’atmosfera particolare che cambia a seconda del periodo che attraversa; ascolta musica new age o rock, crea di giorno: “…perchè la luce può illuminare e rendere più viva una mia ispirazione che spesso trovo negli oggetti, anche più banali”.

Lo stato d’animo più propizio alla creazione è quando si sente felice, quando acquisisce quella stessa innocente allegria propria dei bambini. Gli capita di pensare ad un abito anche quando è triste, ma non lo crea subito, perchè dice “ho paura di trasmettere la mia tristezza e di renderlo cupo”.

Non ha mezze misure: scolpisce, inventa tessuti e li dipinge.

La sua mission è quella di portare la sua moda al mondo.

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